sabato 13 agosto 2011

Come affrontare la dislessia nei bambini.


La dislessia dei bambini non è una malattia ma il sintomo di un diverso funzionamento del cervello: oggi sappiamo come combatterla al meglio
La dislessia dei bambini non c'entra con l'intelligenza
La dislessia è un disturbo dell'apprendimento: la sua principale manifestazione consiste in una  difficoltà a leggere ad alta voce in modo rapido e corretto. Ciò non ha nulla a che vedere con l'intelligenza o l'istruzione, ma deriva da un differente funzionamento di alcune zone del cervello. Per questo è importante la diagnosi precoce di uno specialista: la pedagogia contemporanea è in grado oggi di fornire ai bambiniaffetti da dislessia gli strumenti giusti per apprendere quanto gli altri bambini.
Caratteristiche della dislessia  
Chi soffre di dislessia presenta sintomi tipici, anche se non necessariamente presenti tutti assieme. Vediamo i più frequenti.
- Non riesce a discriminare lettere simili; confonde la m con la n; la c con la e; la f con la t.
- È in difficoltà nel distinguere lettere uguali o simili, ma diversamente orientati. Ad esempio, confonde la "p" e la "b"; la "d" e la "q";
- Fatica a distinguere lettere con un suono simile (F e V, T e D, P e B, C e G...)
- Chi soffre di dislessia omette la lettura di parti della parola, sia singole lettere che sillabe; ad esempio può leggere "giuta " anziché "giunta", ma anche "talo" al posto di "tavolo". In alcuni casi vengono invertite le lettere: così "rotola" diventa "rolota".
    Quando si riconosce la dislessia nei bambini
    Come altri disturbi spedifici di apprendimento, la dislessia può  essere diagnosticata con certezza intorno alla seconda elementare, ma già prima ci possono essere alcuni campanelli di allarme che possono insinuare un dubbio. La diagnosi viene fatta attraverso dei test da specialisti quali lo psicologo o il neuropsichiatra infantile. Il trattamento se necessario sarà eseguito da una logopedista.
    Le prime cose da non fare con i bambini che soffrono di dislessia (per i genitori ma soprattutto per gli insegnanti)
    - Far leggere i bambini a voce alta;
    - correggere tutti gli errori nei testi scritti;
    - dare liste di parole da imparare;
    - farli copiare dalla lavagna;
    - farli ricopiare il lavoro già svolto, perché scorretto o disordinato;
    - paragonarli ad altri.
    La scuola non è più "nemica" dei bambini affetti da dislessia
    Oggi i bambini colpiti da dislessia con il giusto sostegno, concludono senza problemi l'iter scolastico, fino ai livelli più alti dell'università. Esistono molti strumenti a disposizione degli insegnanti per aiutare ibambini affetti da dislessia durante il percorso scolastico, compresi i momenti di valutazione finale come gli esami. Il programma tradizionale viene sostituito con un programma ad hoc che aggira le difficoltà a leggere e a scrivere. I bambini affetti da dislessia possono essere dispensati da attività come la lettura a voce alta, la scrittura veloce sotto dettatura o lo studio mnemonico di tabelline e coniugazioni verbali. Queste sono sostituite con interrogazioni programmate, compiti a casa in misura ridotta, possibilità di usare testi più brevi non per contenuto, ma per quantità di pagine.
    I primi passi da compiere per affrontare la dislessia dei bambini
    Quando sappiamo con certezza che nostro figlio è affetto da dislessia, non abbattiamoci; per aiutarlo al meglio cominciamo da questi piccoli suggerimenti.
    Dire la verità
    Spiegare ai bambini, con parole semplici, di quale disturbo soffrono è il primo passo per non averne più paura. Serve a rassicurarli che stiamo facendo molto per affrontare la situazione e superarla.
    Leggere le storie a voce alta
    La dislessia è un disturbo che coinvolge la capacità di lettura; quindi la prima cura può essere imparare ad amare la lettura, leggendo a voci alterne con mamma o papà. Non solo testi scolastici, ma soprattutto fiabe e racconti. Anche leggere silenziosamente, nella mente, aiuterà i bambini affetti da dislessia ad arricchire il vocabolario.
    Stimolare la loro curiosità
    Creiamo un buon dialogo che includa sempre le risposte dei bambini: chi soffre di dislessia ha molta paura di sbagliare. Abituiamoli a esprimere un parere su ciò che succede nel mondo intorno a noi.
    Proporre giochi di gruppo
    Giochiamo con i bambini affetti da dislessia è quanto mai utile: perfetti gli scacchi, Monopoli, Memory, i giochi di carte, Shanghai. Sono utili per stimolare col gioco la concentrazione e l'apprendimento, rinforzare la memoria, esercitare la manualità.
    Un  aiuto tecnologico (tratto da www.aiditalia.org, l'Associazione Italiana Dislessia)
    L'uso di programmi software specifici permette al dislessico di affrontare più serenamente le richieste scolastiche e di riabilitare, divertendosi, le competenze deficitarie. Sul mercato si possono trovare molti programmi atti ad automatizzare il processo di lettura per quanto riguarda le abilità strumentali (correttezza e rapidità) oppure programmi che permettono di migliorare la comprensione dei testi.
    FONTE

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